INTERVISTA A FRANCESCO FUSCO SU SECRET STYLE MAGAZINE

8 Gennaio 2017 - 5 minutes read

Cosa fa il social media manager delle star? 7 Domande a Francesco Fusco

Francesco Fusco classe 1981, da qualche anno cura e gestisce l’immagine on line e l’ufficio stampa dei volti noti del piccolo schermo. Eppure c’è chi pensa che questa figura sia destinata a scomparire, così come i giornali e l’editoria tradizionale. Insieme a Francesco, cerchiamo di capire quindi in che cosa consiste questo lavoro e perché è indispensabile essere “professionisti della comunicazione” .

Francesco per cominciare ci spieghi in breve in che cosa consiste il tuo lavoro? 

«Innanzitutto, gli artisti si rivolgono a me per avere una consulenza di immagine e di gestione delle rispettive pagine social e del loro utilizzo. Spesso mi ritrovo a gestirle in prima persona e  il mio lavoro consiste nel capire, in primis, qual è il modo migliore di comunicare ai propri followers, capire quali sono i punti di forza di ogni personaggio per ottenere maggiore visibilità e soprattutto informare costantemente i propri fans. Il modo migliore di attirare l’attenzione è quello di cercare cose più originali possibili in modo da poter incuriosire anche la stampa per fare notizia».

Perché per un artista, potenziale prosumer dei propri contenuti, è importante invece avere qualcuno che curi la sua immagine social? 

«Beh ci sono artisti di grosso calibro che non hanno il tempo di gestire i propri social e quindi si rivolgono a degli esperti di comunicazione per farlo. Inoltre, per loro è importantissimo avere un social media manager perché oggi la comunicazione si basa principalmente sul web e spesso, anzi, ultimamente quasi sempre, i giornali (soprattutto le riviste web) creano la notizia da un semplice post o tweet pubblicato e quindi bisogna stare attenti a ciò che si pubblica per non dare un’immagine negativa di se stessi e questo a volte succede…»

In questo scenario il ruolo dell’ufficio stampa ha ancora un senso?

«Sì, il ruolo dell’ufficio stampa è importantissimo, soprattutto per un artista emergente che ha bisogno di visibilità. Ovviamente ci si rivolge ad un ufficio stampa nel momento in cui si ha qualche notizia o qualche lavoro in uscita. L’ufficio stampa o press agent è colui che crea o definisce un personaggio. Sicuramente non è un lavoro semplice perché bisogna stare sempre attenti a quello che scrivono i giornali che tante volte stravolgono le notizie».

Qual è la peggior gaffe che un personaggio noto possa fare sui social network?

«Spesso ci sono personaggi che, pur di attirare l’attenzione, postano delle foto di nudo che a mio avviso trovo molto volgari. Oppure, scrivono cattiverie su altri colleghi per destare attenzione o creare notizia. Questa, secondo me, è una cosa da evitare perché non ci fai bella figura…»

Qual è secondo te il social più forte per chi fa spettacolo?

«Sicuramente Facebook è quello più seguito… twitter è molto importante per i giornalisti e per chi vuole scrivere qualcosa di più interessante, mentre per essere più leggeri e puntare sull’immagine c’è Instagram  (il social più amato dalle star)».

Ci fai un esempio di comunicazione al Top? Chi secondo te tra i personaggi della Tv sa gestire al meglio i suoi canali social? 

«In generale, preferisco chi associa alle immagini anche dei contenuti interessanti…. Per esempio, Alessia Marcuzzi che ha creato anche il blog “La Pinella”, dove si parla di look, travel, kids e molto altro… Gianni Morandi, che trovo molto simpatico con i suoi autoscatti e poi non posso non parlare di Belen Rodriguez, la regina del social. Lei mi piace molto anche se a volte esagera un po’. Amo molto anche seguire i social network delle pop star americane che, soprattutto su Instagram pubblicano dei video musicali pazzeschi…»

La carta stampata, dal tuo punto di vista, quali evoluzioni avrà?

«Secondo me andrà a morire perché la gente, ormai, segue le notizie dal web che sono più veloci e poi non dimentichiamo che in questo modo eviti di andare a comprare un giornale in edicola. Mi capita sempre di più di vedere persone in giro o sedute fuori ad un bar con il cellulare in mano e non con un giornale cartaceo, come si faceva una volta…»

Di Daniela Iavolato